Disastro Covid

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GAETANO BLANDINI: SIAE>ANSA-FOCUS/ Blandini,ripartenza spettacolo non sarà facile (di Silvia Lambertucci) (ANSA) – ROMA, 18 FEB – “Da un anno siamo in trincea, i dati che pubblichiamo oggi io li vedo così, come un bollettino di guerra. E sperare in un futuro migliore non basta, perché anche ripartire per lo spettacolo non sarà per nulla facile”. Una vita spesa nella gestione dei problemi del cinema e dello spettacolo dal vivo, il dg Siae Gaetano Blandini non ce la fa stavolta a non vedere nero. Perché se è vero che i dati 2020 certificano una crisi senza precedenti per l’industria culturale italiana, dal teatro alla musica, dal cinema alle mostre, le discoteche i piano bar, i circhi, è vero pure che la ripresa è ancora lontana e che tanti mesi di serrande abbassate e di sipari chiusi hanno cambiato le cose e pure le abitudini del pubblico. “Inutile illuderci, cambierà tutta la filiera, cambierà la fruizione – spiega il manager in una conversazione con l’ANSA – e noi questo cambiamento dobbiamo capirlo e reinventarci: dobbiamo studiare come e farlo subito, perché siamo già in ritardo”. La Siae si sta attrezzando, anticipa, “il mese prossimo contiamo di aprire una nuova struttura di innovazione e strategie”. Ma è un sforzo che il settore chiede anche al nuovo governo. “I ristori hanno fatto bene e sono importanti, però non bastano – dice Blandini- servono fondi, ma anche tavoli per capire come investire su nuovi modelli di fruizione culturale che sicuramente ci saranno”. Un compito da affrontare subito, ribadisce, perché l’industria culturale in Italia “è una delle prime forze del Paese, merita pari dignità rispetto al turismo”. E le migliaia di lavoratori del comparto devono essere aiutati, in termini economici, ma anche di riqualificazione. Il dg Siae cita l’esempio dei concerti live, tra i più colpiti dalle conseguenze della pandemia: “è un settore che dava lavoro a migliaia e migliaia di persone e che ora è fermo da mesi, per loro la ripartenza è anche più lontana”. Nel disastro generale ci sono comparti più indietro di altri: “il cinema per esempio soffre, sconta il dramma delle sale chiuse. Ma ha comunque ripreso un po’ a lavorare, si organizzano set in sicurezza, le produzioni stanno ripartendo”. Il teatro invece no, “tutto lo spettacolo dal vivo è drammaticamente fermo”. Come i concerti. “E se i grandi nomi hanno la forza per resistere – argomenta Blandini – non possiamo pensare altrettanto dei quasi 90 mila nostri associati che vivevano cantando e suonando nelle piazze e nei piccoli teatri: nel solo 2019 la Siae ha raccolto da questi concerti 390 milioni di euro, cosa ne sarà di tutto questo lavoro e di tutte queste persone se non troveremo un modo per reinventarci?” Da qui una dichiarazione di intenti che è anche un appello al neonato esecutivo: “come Società Italiana degli Autori e degli Editori è nostro preciso dovere assicurare che venga fatto tutto il possibile affinché il patrimonio artistico e culturale che contribuisce sensibilmente alla crescita economica del nostro Paese riceva la giusta attenzione in termini di strategie , programmazione e sostegno finanziario”. Per conquistare il futuro, conclude il dg, servono “investimenti strutturali e progetti che consentano ai lavoratori del settore oltre che alle aziende, di affrontare l’inevitabile cambiamento. Senza farsi travolgere”. (ANSA).++ Siae: 2020, per lo spettacolo l’anno più buio ++(ANSA) – ROMA, 18 FEB – Gli eventi ridotti del 69,29%, gli ingressi del pubblico crollati del72,9%. Arrivano i dati Siae per lo spettacolo 2020 e appaiono come la certificazione di quelloche per il settore, dal cinema al teatro, dalla musica alle mostre, il ballo, lo sport, è statol’anno più buio. Con la spesa del pubblico che, sempre nel confronto con il 2019, è diminuitadell’82,24% ovvero di oltre 4,1 miliardi di euro. Per il settore “un prezzo altissimo”, sottolineail presidente Mogol. Mentre il dg Blandini parla di “bollettino di guerra”.(ANSA).LB18-FEB-21 09:30 NNN***********************************Siae: 2020, per lo spettacolo l’anno più buio (2)(ANSA) – ROMA, 18 FEB – Crisi annunciata e durissima, insomma, quella dello spettacolo.Eppure, sottolineano i tecnici dell’ufficio statistico Siae, nei primi due mesi del 2020, quandoancora non era scattata l’emergenza sanitaria, il settore appariva in piena espansione. Conun numero decisamente più alto di spettacoli (+ 3,38%) rispetto allo stesso periodo del 2019e gli ingressi lievitati addirittura del 15,49% . Il pubblico insomma in quei primi ormailontanissimi mesi del 2020 sembrava disposto a spendere molto di più per spettacolo ecultura (+17,23%), con risultati più che incoraggianti in particolare per le mostre (+ 9,51%) eper il cinema (+6,75%), complice l’uscita in sala di Tolo Tolo di Zalone. Una crescita in partecondivisa anche dai concerti con un + 1,21% di spettacoli e un +26,54% per la spesa albotteghino. Poi il buio, con lockdown e chiusure da marzo fino a maggio quando c’è statauna graduale e parziale ripartenza di musei teatri sale da concerto cinema.Fino ad ottobre, quando con l’incremento della pandemia sono arrivate le nuove chiusure.Un anno a stop and go, dove lo stop è stato assai più lungo del go con le giornate diminuitedel 67% e alcune attività che non sono mai ripartite. Ed ecco quindi quello che il dg Blandinidefinisce il bollettino di guerra, con il cinema che ha perso il 70,55 degli ingressi e il teatro70,71% con una riduzione del 78,45% della spesa al botteghino.Ancora peggio se possibile è andata alla musica, che ha dovuto fare i conti con unacontrazione dell’83,19% degli ingressi a cui corrisponde un crollo dell’89,32% della spesa albotteghino. Travolto pure lo sport (- 77,50% ingressi, -83,96% spesa al botteghino). Inprofondo rosso il ballo (- 78,53% ingressi/ – 78.03% spesa al botteghino), devastati i circhi elo spettacolo viaggiante (-58,75% ingressi e -60,74% spesa al botteghino). Un anno dadimenticare per fiere mostre esposizioni (- 77,90% ingressi, – 76,70% spesa al botteghino).(ANSA).LB18-FEB-21 09:33 NNN***********************************>>>ANSA/ 2020, per lo spettacolo l’anno più buio(di Silvia Lambertucci)(ANSA) – ROMA, 18 FEB – Gli eventi ridotti del 69,29%, gli ingressi crollati del 72,9%. Arrivanoi dati Siae per lo spettacolo 2020 e appaiono come la certificazione di quello che per l’interosettore, dal cinema al teatro, dalla musica alle mostre, il ballo, lo sport, è stato l’anno piùbuio. Con la spesa del pubblico che sempre nel confronto con il 2019 è diminuita dell’82,24%ovvero di oltre 4,1 miliardi di euro. Per il settore, sottolinea il presidente Mogol, “per icreatori della felicità che sono i compositori e gli artisti della musica, del teatro, del cinemae della letteratura, nonché per i tanti lavoratori che ne supportano l’attività, un prezzoaltissimo”. Mentre il dg Gaetano Blandini parla di “bollettino di guerra” e chiede al governoattenzione “in termini di strategie, programmazione e sostegno finanziario” per un settore,sottolinea, “che contribuisce sensibilmente alla crescita economica del paese”.Numeri impietosi e terribili, che certo non arrivano inaspettati. E che tuttavia fanno sepossibile ancora più male quando si nota che a gennaio e febbraio, prima che esplodesse labomba Covid, il settore appariva florido, anzi in crescita. In particolare il cinema, complicel’uscita nelle sale di Tolo tolo, l’attesissimo blockbuster di Checco Zalone che con più di7 milioni di spettatori aveva rispettato le aspettative e mantenuto alti gli incassi. Ma pure lamusica sorrideva, con gli incassi del botteghino cresciuti del 26,54% . Tant’è, da marzo con illockdown si è aperto l’abisso, con la scure sui conti di tutti, dal cinema al teatro, dalla musicaalla danza, dagli eventi legati ai libri, le fiere, lo sport. La parziale riapertura estiva, pureincoraggiante, non è bastata, tanto più che in tanti sono rimasti ugualmente fermi.Quello che ne viene fuori, alla fine, è davvero un bollettino di guerra, la certificazionedell’abisso in cui sono precipitati tutti i settori della cultura e dello spettacolo, dal cinema (-70,85% ingressi/ – 71,55% spesa al botteghino) al teatro ( -70,71% ingressi /-78,45% spesabotteghino) dai concerti ( -83,19% ingressi/ -89,32% spesa botteghino) allo sport (-77,50%ingressi/ -83,96% spesa botteghino). Una crisi profonda che ha affondato discoteche, saleda ballo e piano bar (- 78,53% ingressi/ – 78,03% spesa botteghino) e colpito circhi espettacolo viaggiante ( -58,75%ingressi/- 60,74% spesa botteghino) devastato fiere, mostre,esposizioni (-77,90% ingressi/- 76,70 spesa botteghino). Un disastro reso più grave dalleincognite sul futuro, perché se è vero che ad un anno dal primo lockdown l’emergenza ètutt’altro che superata è vero pure che bisognerà prima o poi fare i conti con tanti mesi dibuio. Perché in molti potrebbero non farcela a ripartire. E non solo.”Nel periodo in cui stiamo combattendo una battaglia durissima – ragiona il dg Siae Blandini- è importante capire anche quali conseguenze lascerà questa lunga e difficile fase sulleabitudini delle persone quando sarà possibile tornare alla normalità”. Non basta sperare inun futuro migliore: “Serviranno investimenti, strategie, progetti. Bisogna arrivarci preparati”(ANSA).